giovedì 7 gennaio 2010


Titolo: The Wrestler
USA, 2009
Cast: Mickey Rourke, Marisa Tomei, Evan Rachel Wood
Sceneggiatura: Robert Siegel
Produzione: Protozoa Picture, Saturn Films
Regia: Darren Aronofsky
Durata: 105’

Negli anni ’80 Randy “The Ram” Robinson (Mickey Rourke) era uno dei più acclamati wrestler. Vent’anni dopo non abbandona il ring, vivendo ancora per l’adrenalina per il combattimento e per i fan che ancora lo seguono dopo tanti anni. Diventato un’atleta sul viale del tramonto, si esibisce nelle palestre dei licei e nei circoli della provincia del New Jersey. In seguito ad un violento combattimento e a causa dell’uso continuo di steroidi, Randy ha un infarto e deve smettere di combattere. Ciò che gli rimane è un’esistenza segnata dalla solitudine, spezzata dal rapporto che ha con Cassidy (Marisa Tomei), lap dancer in un locale che frequenta abitualmente. Lasciato il wrestling, tenta di ricostruire la sua vita cercando di ricucire il rapporto con la figlia Stephanie che praticamente non ha mai conosciuto (Evan Rachel Wood) e allo stesso tempo cerca di avere una relazione con Cassidy. Ma il richiamo del ring è troppo forte...
The Wrestler non celebra il mondo del wrestling: il film si limita ad una carrellata iniziale costituita dalla voce fuori campo dei tifosi e gli articoli che scorrono per far rendere l’idea del mondo patinato che da sempre accompagna questo sport. Quello che interessa ad Aronosfsky e allo sceneggiatore Robert Siegel non è tanto lo svelare i “trucchi”, le mosse di questo sport (che inevitabilmente si scoprono durante i combattimenti), quanto l’analisi di un uomo che aveva le luci della ribalta, il successo e la fama, e inesorabilmente finisce verso il declino fisico e umano. Girato quasi interamente con la macchina in spalla, il cineasta crea un effetto di “presa diretta” seguendo passo per passo la vita di Randy. In questo modo viene catturato ogni frammento della vita del protagonista: la sua voglia di combattere, il richiamo del ring che è come una droga, il lavoro precario, il tentavo di sfuggire alla solitudine, instaurando un rapporto fatto di confidenze e intimità con Cassidy. Entrambi feriti e sconfitti dalla vita, tentano di sostenersi a vicenda cercando di dimenticare i propri fallimenti e le brutture che il destino ha riservato a loro. Punto di forza del film è il tentativo di riallacciare il rapporto con la figlia ormai adolescente che fatica a (ri)conoscere. Ottima prova di Evan Rachel Wood, nuovo astro nascente di Hollywood e di Marisa Tomei, sensuale nelle vesti di una ballerina, dimostrando che anche a quarant’anni si può essere sexy e da un’aria “vissuta” alla sua Cassidy. Mickey Rourke è in stato di grazia: proprio come il suo wrestler si rialza da un periodo buio, come The Ram ha conosciuto l’ebrezza del combattimento sul ring, dalla quale è più volte caduto e più volte si è rialzato trasferendo la sua vita nel personaggio. La scena in cui ricorda con la figlia i momenti passati insieme è così intensa che merita l’Oscar solo per quella sequenza. La struggente ballata di Bruce Springsteen chiude il sipario: lo show è finito, Randi va incontro al suo destino.


Voto: 7/8

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