venerdì 10 giugno 2016

CULT MOVIE: The Image




Titolo: The Image
Id., UK, 1969
Cast: David Bowie, Michael Byrne.
Sceneggiatura: Michael Armstrong.
Regia: Michael Armstrong.
Durata: 13'


Si può essere ossessionati dalla propria arte? Si può essere spaventati da un dipinto, al punto da voler distruggere la propria creazione a tutti i costi?
E' ciò che accade a un giovane pittore (Michael Byrne), che dopo aver cestinato diversi dipinti, trova l'ispirazione in una buia e piovosa notte, dipingendo un giovane ragazzo (David Bowie). Inaspettatamente il soggetto prende vita, affacciandosi alla finestra, per poi entrare nella casa del pittore. 
Il giovane è spaventato, cerca di fuggire ma dal panico non riesce a togliere il lucchetto alla porta. Istintivamente cerca di difendersi e prende una piccola scultura e uccide il ragazzo. Sollevato, l'artista si sente al sicuro, ma ecco che il giovane giunge alle sue spalle, finendo per essere ucciso nuovamente. Il giovane si alza, e l'artista lo uccide ripetutamente, arrivando a colpire la tela che ha generato tale incubo.
Il regista mancuniano Michael Armstrong con il suo cortometraggio d'esordio The Image omaggia il cinema surrealista di Jean Coucteau e il secondo episodio di  The Blood of a Poet (1932) - una scultura si anima e parla con il suo artista - rendendo però il suo artista un pazzo schizofrenico che vede nel ragazzo la sua seconda personalità, che cerca di reprimere uccidendo il soggetto che ha creato. 
L'arte infatti è il perfetto veicolo dove una persona può incanalare le proprie ansie, le proprie ambizioni, ma anche il proprio subconscio. E quando inaspettatamente si materializza il ragazzo, l'artista non ci pensa due volte nel sopprimere quella parte di sé che rifiuta. Può ucciderla mille volte, ma se fa parte di te, non può scomparire. E l'artista se ne rende conto, capisce di aver reso immortale la sua ossessione, impressa su quella tela.
Questo sembra suggerire The Image. O almeno, questo sembra raccontare la storia. L'arte infatti è soggetta a mille interpretazioni e a diversi punti di vista. Però l'immagine finale che raffigura la foto che ritrae il ragazzo può dare un'altra chiave di lettura. Peccato che Armstrong si diverta nel dare solo un suggerimento, lasciando in sospeso la storia di questo artista ossessionato. Da cosa? Da sé stesso? Da questo ragazzo? 
L'arte, nelle sue mille sfaccettature serve anche per liberarsi dai propri demoni interiori, ma nel cortometraggio horror di Armstrong l'arte diventa un mezzo dove gli incubi diventano realtà.
E' buffo pensare che questo cortometraggio di 47 anni fa sia stato trasmesso durante l'intervallo di un film porno, proiettato in un cinema di Piccadilly Circus. Sarà forse il fatto che sia stato il primo (e a quanto pare l'unico) corto vietato ai minori per via dei suoi contenuti violenti. Infatti il film venne bollato con l'X rated, vietandolo ai minori di 18 anni.
A distanza di anni, siamo ormai assuefatti da ogni forma di violenza da far sembrare questo The Image un film innoquo. The Image rimane però pur sempre inquietante. L'espediente della finestra rotta, le riprese ossessive condite da una musica tipica da film horror funzionano ancora. E soprattutto il film inquieta grazie alla presenza di un giovane David Bowie, già così 'alieno' con quello sguardo fisso, che si affaccia alla finestra, che appare alle spalle dell'artista. Bowie nei suoi movimenti meccanici e nel suo sguardo sembra una malefica marionetta. Bowie poi si concentrerà sulla musica, e il resto è storia.
The Image suscita interesse più per essere il primo film di Bowie 'ritrovato' (in realtà Armstrong ha dato il via libera per la diffusione integrale online), che per il valore dell'opera in sé. Che ora - a 5 mesi dalla scomparsa del Duca bianco - è destinato a diventare un piccolo cult movie, forse non da Oscar, ma comunque godibile in una notte d'estate che avrebbe deliziato lo zio Tibia.  

Voto: 7

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